giovedì 24 maggio 2012

Veronica Capodieci trasferita a Pisa

Trasferimento di Ospedale per Veronica Capodieci, la studentessa di 15 anni rimasta gravemente ferita, insieme ad altre amiche, nell'attentato compiuto sabato scorso davanti all'Istituto professionale Morvillo Falcone di Brindisi in cui ha perso la vita la 16/enne Melissa Bassi. Veronica Capodieci, rende noto il direttore generale della Asl di Lecce, Mellone è stata trasferita per garantire una assistenza concomitante dei medici specializzati in chirurgia toracica e ustioni.

mercoledì 23 maggio 2012

Il killer non è di brindisi?

Proseguono a 360 gradi le indagini a Brindisi per identificare il responsabile, ma anche i possibili complici della strage all'istituto professionale "Morvillo Falcone", costata sabato scorso la vita ad una studentessa 16enne. Controlli e perquisizioni sono state eseguite anche in mattinata dagli investigatori, che hanno continuato a passare al setaccio i rivenditori di bombole di gas Gpl per cercare indizi su chi ha confezionato l'ordigno. Al vaglio degli inquirenti, coordinati dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Lecce, anche l'ipotesi che il responsabile non sia del posto, in quanto nessuna delle tante persone ascoltate ha riconosciuto il volto dell'uomo filmato dalle telecamere di sicurezza del chiosco antistante l'istituto professionale brindisino. Non viene nemmeno esclusa l'ipotesi che l'attentato fosse proprio contro la sede della scuola, e per questo sono stati sentiti dagli investigatori anche il preside e alcuni docenti. Intanto gli investigatori attendono gli esiti degli esami di laboratorio sulle cicche di sigarette raccolte nei pressi del chiosco senza risparmiare qualsiasi indizio che possa ricondurre all'attentatore. "Io non escludo nulla e comunque su questo argomento non vi diro' nulla" e poi "in ogni indagine che si rispetti vanno valutate tutte le ipotesi investigative". Il procuratore di Lecce e della DDA Cataldo Motta sollecitato dai giornalisti a margine di un incontro su un'altra inchiesta ha mantenuto la linea di massimo riserbo sulle indagini relative alla bomba all'istituto Morvillo Falcone a Brindisi. Motta ha anche aggiunto che sicuramente si tratta di una "azione terroristica" senza che questo significhi che sia stata messa in atto da terroristi. Inoltre il procuratore non ha risposto alle varie domande anche in merito alla possibilita' che l'obiettivo possano essere state proprio le ragazze di Mesagne investite dall'esplosione, ribadendo di non voler parlare dell'inchiesta. Il magistrato ha risposto ai giornalisti solo per esprimere ammirazione per i ragazzi della scuola brindisina, "la mia grande sorpresa e' stata come, superati i primi momenti terrore, i ragazzi siano stati capaci di riappropriarsi del territorio" tornando a scuola e riprendendo le attivita' scolastiche. AGI

martedì 22 maggio 2012

Nessun indagato per la strage


 - Per l'attentato alla scuola Morvillo Falcone di Brindisi "non c'e' ancora alcuna persona formalmente indagata". Lo ha reso noto il ministro dell'Interno, Annamaria Cancellieri, nella sua informativa al Senato. E' l'uomo ripreso nel video il killer di Brindisi e le finalita' dell'atto sono terroristiche. Ad affermarlo e' il ministro dell'Interno Annamaria Cancellieri, anche se, riferendo questa mattina alla Camera, ha aggiunto: "Al momento vengono vagliate tutte le possibili direttrici e nessuna pista puo' essere esclusa". L'ipotesi degli investigatori e' che l'uomo ripreso dalla videocamera posta su un chioschetto a venti metri dal luogo dell'attentato, "mentre sembra intento ad azionare un telecomando", sia la stessa persona che ha provocato l'esplosione. Sono in corso ulteriori indagini per individuare il soggetto e per capire se abbia avuto dei complici. Nuovi rilievi tecnici sono stati, inoltre, eseguiti dagli esperti incaricati dalla Procura distrettuale antimafia di Lecce che starebbero cercando altri indizi o tracce di Dna che potrebbero far risalire ai responsabili. "Non c'e' nessuna novita'", ha detto nel pomeriggio il procuratore capo della Direzione distrettuale antimafia di Lecce, Cataldo Motta, mentre la stessa Cancellieri ha confermato che non ci sono indagati. La scorsa notte sarebbero proseguite le audizioni, in particolare di residenti nelle vicinanze dell'Istituto Morvillo Falcone, mentre stamane sarebbero state eseguite anche delle perquisizioni. "Indipendentemente dall'accertamento dell'effettiva matrice - ha aggiunto la Cancellieri - non vi e' dubbio che l'attentato, per il gravissimo e diffuso allarme che ne e' seguito, possa prestarsi a una lettura in chiave terroristica".
  Il procuratore nazionale antimafia Piero Grasso, dal canto suo, ha lamentato l'eccessiva pressione della stampa: "Non si possono fare le indagini con i giornalisti in questura. Le indagini debbono essere svolte con serenita', nel silenzio". E il ministro della Giustizia, Paola Severino, ha invitato alla calma: "Indagini frettolose spesso portano a risultati non corretti. Meglio qualche giorno in piu' e trovare il colpevole". Intanto, sono stazionarie le condizioni di due delle ragazze ricoverate al reparto di Chirurgia plastica del "Perrino" di Brindisi e i loro parametri vitali sono buoni.
  Stabili anche le condizioni delle altre due ragazze ricoverate al centro Ustioni, ma per loro la prognosi rimane riservata. 
AGI

Strage aggravata con finalità di terrorismo arti 270 sexies

Cambia il reato ipotizzato per l'attentato di Brindisi: da strage si indaga ora per strage aggravata dalla finalita' di terrorismo (art. 270 sexies codice penale). La conferma e' arrivata dallo stesso procuratore nazionale Antimafia Pietro Grasso che ha parlato di ''finalita' evidenti''. ''Tolta l'ipotesi del fine personale nei confronti delle vittime - ha spiegato Grasso - non c'e' dubbio che qualsiasi altra ipotesi ha un effetto di terrorismo sia che venga fatto da un singolo isolato, sia da un pazzo, sia da un'organizzazione eversiva, dalla mafia o dalla Sacra Corona Unita. In ogni caso - ha concluso - l'effetto e' terroristico, intimidatorio e questo produce la competenza della Procura distrettuale Antimafia o di quella competente per atti di terrorismo''. L'art. 270 sexies del codice penale considera ''con finalita' di terrorismo le condotte che, per la loro natura o contesto, possono arrecare grave danno ad un Paese o ad un'organizzazione internazionale e sono compiute allo scopo di intimidire la popolazione o costringere i poteri pubblici o un'organizzazione internazionale a compiere o astenersi dal compiere un qualsiasi atto o destabilizzare o distruggere le strutture politiche fondamentali, costituzionali, economiche e sociali di un Paese o di un'organizzazione internazionale, nonche' le altre condotte definite terroristiche o commesse con finalita' di terrorismo da convenzioni o altre norme di diritto internazionale vincolanti per l'Italia''. ansa

lunedì 21 maggio 2012

Nuova fuga di notizie: Claudio Strada non è indagato


L’assassino di Melissa Bassi, l’uomo che ha colpito con una bomba l’istituto “Morvillo Falcone” di Brindisi avrebbe un nome oltre al volto registrato dalle telecamere vicine alla scuola. Per gli inquirenti si chiamerebbe Claudio Strada, e il sospettato si sarebbe dato alla fuga. La persona, portata in caserma per un interrogatorio, è stata poi rilasciata dagli inquirenti.
Le forze dell’ordine avrebbero individuato l’uomo del video, il presunto attentatore. Si chiama Claudio Strada, un tecnico tv, sposato con una donna dell’Est. Braccato, sarebbe comunque riuscito a scappare, ma la polizia avrebbe comunque arrestato Marcello, il fratello che abitava con loro. Gli agenti della scientifica stanno effettuando i rilievi nella casa, per accertare la presenza di timer, materiali o altri congegni elettronici che possono essere serviti per confezionare l’ordigno poi utilizzato per portare a termine l’attentato nella scuola Morvillo-Falcone. Claudio Strada, corrisponderebbe all’identikit dell’uomo del video in possesso dagli inquirenti, anche per via della sua mano destra offesa. Un particolare giudicato molto importante dagli investigatori. Le forze di polizia starebbero portando avanti una vera e propria caccia all’uomo che, a quanto pare, manca da casa da due giorni. I vicini di casa si dicono sbalorditi, l’uomo aveva sempre avuto un comportamento ineccepibile: «Un ottima persona, un tecnico tv molto preparato. Abita qui da sempre, prima con i suoi genitori», affermano alcuni vicini. Il fatto che sia sposato con una donna dell’Est fa pensare che possa essere già fuggito all’estero, magari con un traghetto verso l’Albania. Il Ris, nella casa degli Strada, sta cercando alcuni riscontri di materiale genetico, per poi confrontarli con quelli rinvenuti nei mozziconi di sigarette gettate dal presunto killer dietro al chiosco, il luogo dove avrebbe poi azionato il radio-timer per far esplodere la bomba.
Dopo l’interrogatorio l’uomo è stato rilasciato perché non è lui la persone ritratta nel video. Al momento non ci sono indagati.
Dal blog di gad lerner

Ordine dei Giornalisti Regione Puglia: evitare la spettacolarizzazione della strage della Morvillo Falcone


In merito alla dolorosa vicenda di Brindisi, l'Ordine dei giornalisti della Puglia richiama tutti i colleghi e le colleghe al rispetto delle regole deontologiche della professione, assicurando una informazione equilibrata, priva di inutili sensazionalismi. Il diritto/dovere di cronaca, la premura nel comunicare notizie con grande tempestività (soprattutto nel mondo dell'all news e del citizen journalism) non devono però far dimenticare a tutti che c'è un limite da non valicare: quello che trasforma in spettacolo una vicenda umana triste e dolorosa che coinvolge non solo le ragazze colpite ma anche le famiglie, gli amici e i conoscenti di una piccola comunità come quella di Mesagne che vive un momento difficile. Nella cronaca attenta e puntuale della vicenda, rischia di insinuarsi un uso morboso delle informazioni, con la pubblicazione di dettagli, nomi e cognomi (di persone anche estranee ai fatti) e soprattutto di fotografie che vanno oltre ogni limite. L'Ordine regionale, quindi, sente il dovere di ricordare ai colleghi e alle colleghe che di fronte al mancato rispetto delle regole di una corretta informazione si vedrà costretto ad intervenire sul piano disciplinare.

Fonte: Ordine dei Giornalisti della Puglia

Strage: fermato il fratello dell'indagato.

A quanto si apprende, è il fratello del presunto attentatore la persona interrogata in questo momento in Questura a Brindisi. Si tratta in particolare del fratello della persona che compare nel video, ripreso da una telecamera che si trova davanti alla scuola superiore 'Morvillo Falcone' di Brindisi, dove sabato è scoppiata la bomba. L'uomo, ripreso nelle immagini sarebbe stato identificato, e risulterebbe assente da casa da due giorni.
Sono in corso le ricerche dell'uomo. Nel decisivo fotogramma è stato ripreso mentre aziona il telecomando pochi minuti prima dell'esplosione che investirà poi le studentesse di Mesagne che con il loro passaggio attiveranno il sensore che innesca la deflagrazione.
L'ipotesi di reato, dice il procuratore nazionale antimafia Pietro Grasso, è "strage aggravata con finalità di terrorismo".
Dalle immagini è un italiano, ha un'età apparente di 50-55 anni ed è ritenuto avere conoscenze specifiche di elettronica che non sono da tutti. Nel fotogramma si nota come è vestito, con giacca, pantaloni chiari e scarpe da ginnastica. Il procuratore di Brindisi, Marco Dinapoli, ha ipotizzato che l'attentato sia ''un gesto isolato'' ed ha ritenuto ''improbabile'' la pista mafiosa, senza comunque escluderla del tutto. A ogni modo è palpabile negli ambienti investigativi che la pista mafiosa è stata esclusa.
''Non è stato fermato nessuno'' ha detto all'Adnkronos il procuratore distrettuale antimafia di Lecce, Cataldo Motta a proposito delle voci di un fermo di una persona nell'ambito delle indagini sull'attentato di Brindisi. Secondo alcune indiscrezioni però una persona si troverebbe sotto interrogatorio. L'uomo, sottoposto a interrogatorio, sarebbe il fratello della persona ritratta nelle immagini video. Secondo notizie non ufficialmente confermate, il presunto attentatore di Brindisi mancherebbe da casa da due giorni.
Oggi a Brindisi sono arrivate i ministri dell'Interno Cancellieri e della Giustizia Severino che, al termine del comitato nazionale per la sicurezza e l'ordine pubblico nella Prefettura di Brindisi, ha smentito ufficialmente la notizia dell'indagato. Smentita che proviene "dalla magistratura e dalle forze dell'ordine".
sulla divulgazione del video continuano le polemiche tra le procure di Lecce e Brindisi. "Pubblicare quel video può aver danneggiato le indagini, ma è una mia valutazione personale", ha detto il procuratore capo della direzione distrettuale antimafia di Lecce, Cataldo Motta secondo il quale, però, sarebbero i giornalisti a "enfatizzare la diversità di vedute che può esserci stata tra le due procure nel momento iniziale delle indagini, che vengono condotte in perfetta intesa. Non c'è alcun motivo di conflitto con la procura di Brindisi: lavoriamo d'intesa in una sorta di democrazia a due", ha precisato il procuratore di Lecce. In ogni caso, "che sia stata una persona a compiere l'atto finale non esclude che dietro ci possa essere una struttura organizzata. A mio avviso - ha detto Motta - è difficile che quest'uomo possa avere realizzato un attentato del genere da solo. Ma è prematuro dirlo".
Le differenze di vedute rispetto al procuratore Brindisi, che non crede nella pista mafiosa, comunque restano. Secondo Motta, il motivo per cui è stata colpita proprio quella scuola "è il collegamento col nome a cui è intestata. Questo fa parte dell'effetto terroristico dell'attentato". Il procuratore di Lecce, però, è sicuro nell'escludere l'ipotesi di un coinvolgimento della Sacra Corona Unita: "Un gesto di questo genere non sembra riconducibile a organizzazioni locali, perché loro cercano il consenso, e questa strategia del consenso è più pagante della strategia stragista", ha spiegato.
Con le immagini ''avevamo un grosso vantaggio che forse abbiamo un po' perso'', ha detto dal canto suo il procuratore nazionale antimafia Pietro Grasso, che si è presentato a sorpresa nella sala della prefettura di Brindisi. ''La colpa non è di nessuno. Oggettivamente - ha spiegato facendo riferimento alle immagini relative al presunto autore dell'attentato - è un vantaggio nei confronti di chi è responsabile o di chi è dietro questa cosa. Però è anche giusto che si è rasserenata la popolazione''. Secondo il precuratore antimafia, comunque ''ci sono delle buone prospettive sulle indagini. Insomma, non brancoliamo nel buio, abbiamo tanto su cui lavorare, quindi lasciateci lavorare''. Grasso ha comunque precisato che quel vantaggio è ancora attuale, nonostante, ha detto, ''sarebbe stato meglio che quelle indicazioni su alcuni elementi in mano agli inquirenti, pubblicati già ieri su alcuni giornali, li avessimo soltanto noi''.
Intanto migliorano leggermente le condizioni di Veronica, la più grave delle studentesse rimaste ferite nell'attentato. ''E' in respiro spontaneo e continua la ventilazione non-invasiva'', si legge nel bollettino emesso dalla direzione medica dell'ospedale Vito Fazzi di Lecce dove è ricoverata. ''La paziente è vigile e collaborante - si legge nel bollettino - I parametri emodinamici sono stabili e gli scambi gassosi buoni. Oggi sono state effettuate consulenze specialistiche da parte dei Chirurghi toracici, chirurghi plastici e ortopedici.La prognosi rimane tuttora riservata''.
Lievissimi miglioramenti anche per le altre ragazze ricoverate all'ospedale 'Perrino' di Brindisi dichiarate dai medici ''in condizioni stazionarie''. Si stanno riprendendo le due ragazze ricoverate in Chirurgia Plastica (una delle due è Vanessa, la sorella maggiore di Veronica). Per le due ragazze ricoverate al Centro Grandi Ustioni condizioni pure ''stazionarie'' e la prognosi resta riservata. Una di loro sarà avviata oggi in sala operatoria per un intervento chirurgico.
Questa mattina, nel frattempo, l'istituto professionale ha ripreso le attività didattiche regolarmente. Alla riapertura è stato dedicato un commosso ricordo a Melissa. Lacrime e volti tesi per la compagna che non c'è più. C'è la voglia di riprendere e di vincere la paura. Il banco della 16enne è stato subito coperto da fiori. Nella scuola è forte la speranza e anche la fiducia di poter rivedere presto le compagne che sono ancora in ospedale: Veronica, Selena (amica inseparabile di Melissa), Azzurra, Vittoria e Vanessa. Davanti alla scuola oggi c'erano anche assistenti sociali e psicologhe. Anche in ospedale, al 'Perrino', le famiglie sono costantemente assistite dalle psicologhe della Asl per dare loro la forza di sorridere e dare speranza e fiducia alle figlie che hanno riportato segni e traumi indelebili.