lunedì 21 maggio 2012

Melissa è morta. Il ricordo del fidanzatino



Melissa Bassi è morta. Oggi, giorno del funerale l'amara realtà,.
Centinaia di persone vanno a trovare i poveri resti della ragazza. Tra loro, si legge sulla Gazzetta del Mezzogiorno c'è Mario, il fidanzatino. " Mario, 18 anni tra una manciata di mesi, dichiara pubblicamente il suo amore per Melissa. «Con te avevo trovato pace e serenità che è svanita, primo gradino di una scala immensa chiamata vita. Addio amore mio, adesso ti lascio tra gli angeli. Il tuo cucciolo» scrive Mario nello striscione che da ieri pomeriggio pende dal balcone di casa Bassi, in via Torre Santa Susanna, da dove Melissa si affacciava per vedere se il suo ometto arrivava in moto a prenderla. Le lacrime non cancellano il ricordo. «L'ho vista per l'ultima volta venerdì sera. Erano circa la 19 e 30. Sono andato con la moto sotto casa sua, e lei è scesa. Avevamo litigato. Una sciocchezza, niente di importante. Una cosa tra noi, non mi va di raccontarla. Abbiamo subito fatto pace. Ci siamo baciati. Una, due, tante volte. Lei ha un certo punto mi ha anche rimproverato, troppi baci mi stai dando ha detto, sorridendo. Non ci voglio credere, non ci posso credere » . Mario dormiva quando la bomba ha ucciso Melissa davanti alla scuola di Brindisi. 

«Il sabato non lavoro, così ero rimasto a letto più del solito. Mi ha chiamato un amico alle 9 e mezza, mi ha svegliato, urlandomi: Melissa è morta. Non ho capito più niente. Mi sono disperato. Ho telefonato a mia zia e mi sono fatto portare all'ospedale di Brindisi. Arrivato lì, ho capito che tutto era finito». 

Mario era due anni più grande di Melissa, ad agosto diventerà maggiorenne. Progettava già il futuro con quella ragazzina che lo esortava studiare, a diplomarsi per andare tra qualche anno insieme all'università. «La amo, l'amerò per sempre» dice al cronista con toni quasi ultimativ i. Poi mostra la maglia che indossava quando giocava con la sua squadra di calcio, una divisa arancione con il numero 8 che custodiva gelosamente, resistendo alle richieste di Melissa che più volte gliel'aveva chiesta. «La vede? Ci ha anche disegnato un cuore con i nostri nomi, la conserverò per tutta la vita. Mi manca, mi manca.....». 

Mario è chiuso nella sua abitazione, passa il tempo sfogliando le foto con la sua Melissa. Il loro amore era stato consacrato su Facebook un paio di mesi fa, quando entrambi i due ragazzini avevano deciso di modificare lo status sul social network, aggiungendo quel fidanzato ufficialmente che fa tanto meridione antico, dove si era fidanzati ufficialmente soltanto quando la famiglia del ragazzo faceva visita a quella della ragazza, e dunque era possibile per i due fidanzatini uscire insieme con l'autorizzazione dei genitori. Mark Zuckerberg, fondatore di Facebook, sicuramente non sapeva quali implicazioni comportava tale pubblica dichiarazione quando ha inserito tra le informazioni del social network lo status di fidanzato ufficialmente ma tra modernità e vecchie costumi di paese, quando due ragazzini minorenni si espongono così, vale molto come molto valeva in passato la visita ufficiale tra le due famiglie. Mario e Melissa si scambiavano baci e cuoricini su Facebook. 

«Stasera arrivo tardi, lo sai?» scriveva soltanto qualche giorno fa Mario a Melissa e lei rispondeva con un bacino, uno scambio di affettuosità che può far sorridere chi, non senza qualche ragione, considera i social network la tomba delle relazioni umane, ma non tutto è come sembra, Facebook rompe muri costruiti in decine di anni, sovvertendo regole e gerarchie, rendendo a portata di mano libertà inimmaginabili soltanto una ventina di anni fa. Ecco perché Mario ieri è andato a trovare e abbracciare Massimo, il papà di Melissa, distrutto dal dolore e diviso tra le sue donne, la figlia chiusa tra quattro assi di legno nell'obitorio di Brindisi e la moglie Rita ricoverata a Mesagne per le conseguenze del collasso avvertito sabato. Portava con sè quello striscione bianco, ultimo gesto d'amore, che voleva far sventolare dalla finestra di Melissa, la sua Melissa, in attesa dell'ultimo saluto. «Ditemi che non è vero, ditemi che Melissa risponderà di nuovo quando la chiamo, dicendomi ciao amore, ditemelo...» chiede implorante Mario, spazzando via l'ultima dose di cinismo del cronista."
http://www.lagazzettadelmezzogiorno.it/notizia.php?IDCategoria=2699&IDNotizia=520813

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